"Le proprie ferite possono diventare feritoie quando si è pronti a farle emergere,
senza nasconderle o cercare di rimuoverle,
ma ci si costruisce sopra una nuova traccia luminosa, come nell'arte del Kintsugi,
l'arte di esaltare le ferite, rendendo quelle che erano fragilità punti di forza e di inedita bellezza".
Laureata con lode in psicologia clinica e della salute con una tesi dal titolo “Mutazioni di Eros e melanconia” in Psicopatologia Fenomenologica in cui sono stati approfonditi aspetti dei diversi vissuti depressivi. Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico. Il titolo è stato conseguito presso l’Istituto IRPA (Istituto di Ricerca in Psicoanalisi Applicata) di Milano diretto da Massimo Recalcati, con una tesi di approfondimento sulla sofferenza celata dietro i sintomi anoressico-bulimici. Attualmente socia della Società Bolognese di Psicoanalisi. Da tempo impegnata in progetti per attuare interventi di prevenzione e trattamento del disagio contemporaneo. Collaboro con il gruppo di lavoro "La Bottega delle idee" costituitosi da febbraio 2018 all'interno di Jonas Bologna, con l'obiettivo di pensare e realizzare progetti rivolti alla comunità. Tali progetti scaturiscono dall'incontro creativo tra il sapere teorico-clinico e le passioni individuali che muovono gli psicologi del gruppo e la domanda sociale da essi intercettata.
Diversi tirocini di formazione presso Centri di Salute Mentale in diverse regioni, Residenze per i disturbi dell’alimentazione, come la residenza Gruber a Bologna, e diversi anni di lavoro presso servizi educativi per minori (da 0 a 18 anni) e comunità educativo-integrate accompagnano la formazione teorica fin qui conseguita. Nel percorso formativo ho posto una particolare attenzione clinica verso le “patologie del disagio contemporaneo” come anoressia-bulimia, attacchi di panico, depressioni, dipendenze, disturbi della sessualità, disagio adolescenziale, disagio della famiglia, disagio infantile, disturbi psicosomatici.
Impegnata come psicologa e formatrice di educatori e docenti in progetti promossi dal comune di Bologna orientati alla prevenzione della dispersione scolastica e sostegno alla genitorialità.
Premessa necessaria per orientarsi: le diagnosi servono ai curanti per orientare il loro intervento di aiuto. Le diagnosi fatte fuori dai luoghi di cura tolgono la parola alla propria sofferenza. La complessità e l’unicità di ogni persona non possono coincidere con una diagnosi ed un processo di cura si fa attraverso una profonda conoscenza personale che va al di là del sintomo.
La psicoterapia psicoanalitica è un percorso che permette di indagare le ragioni della propria sofferenza e reperire le risorse uniche per ogni soggetto. Mi occupo di depressioni, lutti e separazioni, ansia, angoscia, attacchi di panico, anoressia, bulimia, sintomi psicosomatici e da stress, inibizioni, ossessioni, dipendenze affettive, esperienze traumatiche, disagio e sintomi legati alla sessualità, altri sintomi di disagio della persona, della coppia e della famiglia e del bambino.
Attraverso uno o più colloqui clinici preliminari, si procede a una messa a fuoco del problema o dei problemi che determinano la condizione di sofferenza della persona.
I primi colloqui sono finalizzati a far emergere le ragioni del disagio e le possibili risorse del soggetto. Inoltre, si valuta se il trattamento più indicato è un percorso di sostegno psicologico o un percorso di psicoterapia psicoanalitica.